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Due Pianoforti Érard de concert della manifattura di Londra
Gli Érard de concert al teatro di Montecarotto (AN), per la VII edizione del Festival Pergolesi Spontini
n. 7979 (cm 256, 1862)
n. 13678 (cm. 258 1873)
Restauro: F.Ponzi (2006)
A Londra già dal 1786, in Great Marlborough Street, era aperto un atelier di Sébastien Érard. Attorno alla metà dell'Ottocento, quando il pianoforte Érard era divenuto lo strumento indiscutibilmente dominante nelle sale da concerto, e preferito dalla maggior parte dei musicisti, la manifattura Érard di Londra immatricolava ufficialmente circa duecento pianoforti l’anno, del tutto analoghi per qualità e caratteri costruttivi, a quelli prodotti nella casa madre di Rue De Mail, a Parigi. Sembra però che la maggior parte dei pianoforti Érard fosse prodotta in realtà nella succursale londinese. La tipologia romantica Érard si era imposta al pubblico dopo l'adozione delle barre metalliche di rinforzo (in concorrenza con le manifatture inglesi, nella terza decade dell’Ottocento), per il suo suono cantante e timbrato: "…un vero violoncello…", secondo I.Moscheles. L'ampiezza orchestrale del suono e la raffinata e innovativa meccanica a double échappement, precocemente ideata (1821) da Sébastien Érard, genio della meccanica pianistica, e presto perfezionata per mezzo della doppia molla ideata da H.Herz, conferivano a questo tipo di pianoforti una maneggevolezza sconosciuta agli strumenti del tempo. Tali aspetti furono componenti inscindibili del genio virtuosistico e compositivo di F.Liszt, che al suo "fido Érard" fa più volte riferimento nei suoi scritti.
Il pianoforte del 1862, in radica di noce, conserva le corde d'acciaio originali e ha un'unica variante rispetto alla tipologia romantica Érard: il somiere (ossia la parte dello strumento in cui sono infisse le caviglie, e che regge una trazione di circa 13500 Kgf), è rinforzato con una fusione d’ottone nel settore degli acuti.
L' altro strumento del 1873 - in palissandro scuro annerito, ornato con eleganti arabeschi dorati - conserva interamente la cordiera originale (corde filate comprese). Pur mantenendo anch'esso l'impianto della tipologia romantica, applica una maggiore tensione delle corde nel settore medio acuto, e rinforza la struttura portante per mezzo di una poderosa fusione in ottone dell'intero telaio del somiere.
I martelli Érard mantennero fino ai primi decenni del Novecento un carattere di transizione fra l’uso delle pelli (un’eredità del pianoforte antico), e del feltro: alla guarnitura esterna di tale materiale, infatti, sono sottoposti tre strati di spessore decrescente (pure di feltro), ed infine due sottili strati di pelle bovina. Il suono che deriva da quest’accorgimento costruttivo richiama il gusto fortepianistico nella nasalità del transitorio, assumendo un carattere flautato nella brillante tessitura acuta. Tali aspetti si coniugano in modo singolare con l’amplissima scala dinamica. La mimetizzata percussività, e la profondità dei bassi, completano la vocazione orchestrale di questa tipologia d’elezione per la letteratura pianistica del periodo romantico e post romantico.
F.P.